“Fotografie rielaborate di fratture e fessurazioni che Iannì astrae dagli intonaci e da vecchi muri diroccati in una visione digitale virata al negativo che fa dell’ombra luce e di ogni granulo una piccola stella di una galassia immaginaria. Vi è un valore simbolico – il degrado che si trasforma in bellezza – lo straniamento per un segno greve che si trasforma in una danza libera da ogni peso visivo.”
Massimiliano Reggiani – critico d’arte